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Botanica e Fitoalimurgia – Rovo

Inauguriamo una nuova serie di articoli molto utili.

Pianta molto conosciuta per le sue spine, per l’invasività, per il suo areale molto diffuso, eppure dai molteplici usi nascosti, il rovo comune riveste importanza tra la flora utile per le nostre uscite più o meno improvvisate.

Tutti conoscono i suoi frutti, ottimi al naturale o in confettura, con un buon contenuto in acido malico e vitamine, soprattutto A e C. Meno gli ulteriori usi alimentari.

I giovani getti, verdi, croccanti e teneri, sono ottimi in zuppe miste, con luppolo, asparagi, -poca- vitalba, finocchio selvatico, tutte specie che si trovano facilmente in consociazione. I giovani getti hanno un effetto leggermente astringente.

Raccogliete tranquillamente, le spine sono ancora tenere e inoffensive.

Poi, vale sempre la regola: più verde e grosso è il getto, migliore è la resa alimentare, un po’ come tutte le lianose. Gli ingredienti naturalmente cambiano a seconda della zona.

Il gusto è leggermente erbaceo, e modera eventuali sapori più forti. Altri usi, seppur minori, possono essere interessanti, come le fibre ottenute dalla battitura dei tralci più lignificati, di media resistenza, o l’estrazione di pigmenti tintorii da frutti (rosso violaceo) o dai getti giovani (grigiastro), estratti tramite macerazione e sobbollitura.

Si ringrazia Luca A. per il contributo

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