Survival Skill Course – Cos’è e perché è utile
Nel mondo del survival, prepping, bushcraft e simili, si sente spesso parlare che in caso di calamità\emergenza l’alternativa è fuggire dalle città e rifugiarsi nei boschi e nelle foreste.
Ma la domanda che sorge spontanea è: “Avete mai provato a passare 2 giorni in ambiente naturale con una strumentazione ridotta al minimo?”
Immaginiamo un contesto; d’un tratto si è costretti a lasciare la propria abitazione per un evento X (poco importa la natura e la portata), si ha la possibilità di spostarsi in una zona boschiva, collinare, in poche parole la macchia mediterranea che caratterizza l’Italia.
Ovviamente si è preso la BOB, 72h Bag e quant’altro.
C’è da trascorrerci 2 o più giorni, si hanno provviste limitate o si è persino costretti a razionare ciò che si ha.
Dimentichiamo tende e comfort vari, si è in emergenza.
Si è in grado di costruire un riparo con un telo? Accendere un fuoco e mantenerlo in condizioni non proprio ottimali (umidità, pioggia, vento, etc)? Riconoscere eventuali impronte di animali pericolosi, piante edibili, legna idonea alle costruzioni e da ardere? Lavorare sotto stress? Sapersi orientare per andare in avanscoperta per cercare risorse utili e riuscire a ritornare all’accampamento?
Non è così facile come sembra, lo sanno bene i partecipanti del Survival Skill Course tenuto dall’ormai rinomato Daniele Dal Canto, istruttore di sopravvivenza, prepping e pioneristica con esperienza decennale.
In un fine settimana i partecipanti si cimentano in prove ed esercitazioni sui concetti base della sopravvivenza come:
- trovare le risorse per poter magiare e bere;
- costruirsi un riparo (anche perché se piove il corso si fa ugualmente);
- pratica con i nodi;
- sapersi orientare;
- e molto altro.
Master Dal Canto non fa sconti ne tanto meno favoritismi (ovviamente con un occhio vigile sulla sicurezza e salute), si è tutti uguali, non c’è distinzione di genere o di età, tutti fanno tutto e collaborano per la buona riuscita della sessione di corso.
Un corso in cui mettersi alla prova per capire cosa significa realmente affrontare un’emergenza, ma la cosa più bella è il legame che inevitabilmente si crea con i partecipanti.