Ordinaria Sopravvivenza

Ordinaria Sopravvivenza – Mauro Prosperi

Poliziotto e corridore di resistenza, doveva prendere parte con la squadra italiana di Pentathlon Moderno ai Giochi Olimpici di Mosca 1980, ma non poté partecipare a causa del boicottaggio. Gli stessi atleti (Pierpaolo Cristofori, Carlo Massullo, Mauro Prosperi riserva, Daniele Masala) vinsero la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984, l’unica vinta da sempre dall’Italia.

Prosperi prese parte nel 1994 alla Marathon des Sables, un’ultramaratona estrema di circa 250 km su 6 tappe che si svolge nel Sahara marocchino, affrontata in quasi completa autosufficienza. Lungo il percorso sono infatti previsti solo check point ogni 10 km circa, per timbrare un cartellino e ritirare la razione personale di acqua (1,5 litri) da sorseggiare con parsimonia fino al punto di controllo successivo.

Durante il quarto giorno di gara, Prosperi venne sorpreso da una tempesta di sabbia che lo disorientò dirigendolo nella direzione sbagliata e facendogli percorrere centinaia di chilometri in Algeria. Dopo 24 ore trovò un santuario musulmano abbandonato contenente la reliquia di un santo, e sopravvisse bevendo la propria urina. Trovò anche dei pipistrelli appesi al soffitto che decapitò per berne il sangue e mangiarne le interiora. Aspettando in attesa di soccorso, passarono un elicottero e un aeroplano, ma non lo videro.

Terrorizzato dall’idea di morire per disidratazione, Prosperi tentò il suicidio tagliandosi le vene, ma a causa della scarsità d’acqua nel proprio organismo e del calore, il suo sangue era divenuto troppo denso perché potesse morire dissanguato.

Rifocillatosi, riprese il cammino nel deserto seguendo un suggerimento Tuareg datogli prima dell’inizio della gara, ossia di dirigersi verso le prime nubi del mattino. Prosperi proseguì per 9 giorni nel deserto cibandosi di cactus, serpenti e topi catturati, quando si imbatté in una famiglia di pastori nomadi che lo dissetò con latte di capra per poi portarlo ad un campo militare algerino e da lì in un ospedale.
Aveva percorso 299 chilometri nella direzione sbagliata ed aveva perso 15 chilogrammi di peso.

Dalla sua avventura Prosperi scrisse il libro autobiografico “10 giorni oltre la vita”. Nonostante la terribile esperienza Prosperi ripeté la gara altre 7 volte.

La sua storia è stata ripercorsa dal documentario Expeditions To The Edge: Sahara Nightmare di National Geographic Channel, dal programma Escape from Hell di Bear Grylls, andato in onda su Discovery Channel, e in un episodio della docuserie di Netflix Losers uscita nel 2019.

Fonti: Wikipedia, Corriere della Sera

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